Vicoli di Genova

All’indomani dell’attentato a Palmiro Togliatti, nel 1948, come noto, si verificarono molti disordini in tutta Italia.
Sicuramente ciò avvenne anche a Genova, teatro qualche anno più tardi anche della famosa contestazione contro la decisione del governo Tambroni di autorizzare nella città lo svolgimento del congresso nazionale del partito nato dalle macerie del fascismo, il Movimento Sociale Italiano.

Nell’immediato dopoguerra la tensione era indubbiamente molto alta e poteva bastare poco per infiammare gli animi dei militanti delle correnti politiche e ideologiche di chi aveva fino a pochi anni prima combattuto per portare fuori la nazione dal dramma del conflitto mondiale da una parte e chi, dall’altra, non voleva accettare la parabola discendente della dittatura fascista.

A Genova ho quindi ambientato un diorama che riproduce un posto di polizia a controllare la zona dei vicoli che caratterizzano il centro storico. Mi sono ispirato ai palazzi retrostanti Porta Soprana. Per chi non conosce la città di Genova, si tratta di una splendida e magnificamente conservata porta mediavale che segnava il confine est dell’antica Repubblica marinara. Il palazzo preso a riferimento è quello che ancora oggi ospita la Trattoria “Le due torri” (di Porta Soprana, appunto) che ho volutamente “ridimensionato” perché sarebbe risultato un diorama troppo sproporzionato in altezza se avessi mantenuto i cinque piani dell’originale. Dopo essermi preso questa “licenza poetica”, ho anche ambiantato nei fondi del palazzo, una sezione del Partito Comunista Italiano (probabilmente mai esistita in quell’ubicazione), presa di mira da una sassaiola contro le sue vetrate. La tensione è alle stelle!

Ma poi la vita va avanti e il custode della sezione, raccogliendo i vetri parla con un poliziotto della Celere posteggiata davanti come deterrente contro eventuali altri esagitati, mentre al piano strada soprastante una donna passeggia osservata da altri due poliziotti accanto alla loro fida jeep. Dall’alto, a dominare la scena abbiamo un gatto e soprattutto una ragazza – dal mestiere incerto – che osserva dopo aver steso il bucato…

L’intero diorama è autocostruito, compresi quattro dei sei figurini, ossia i due poliziotti vicino alla jeep, il custode e la ragazza sul tetto.

Il palazzo è realizzato a partire dalle facciate in mattoni ottenute con diversi passaggi con l’incisore laser su due fogli di masonite, il primo per incidere la texture dei mattoni, poi per incidere i contorni di porte e finestre, infine per il taglio definitivo delle pareti.

Vicoli di Genova – Costruzione palazzo

I mezzi della polizia reparto celere sono entrambi della Italeri, per la colorazione ho scelto gli acrilici della Vallejo, German Red Brown come primer e Bloody red matt della serie Game Color per il colore finale su cui ho passato una mano di satinato per la finitura. Per le scritte ho utilizzato le Matho Models 80018 Decal Letters (UPPERCASE) – white, 1-3mm.
Per l’invecchiamento ho utilizzato un blando passaggio di drybrush light rust della Ammo e vari lavaggi con acricilo Vallejo Wash Ombra e con enamel AK wash truck.

I figurini non da scatola sono realizzati in resina con stampante 3D utilizzando il programma Makehuman modificati poi con Milliput per la realizzazione della divisa, tasche, bavero, cravatta, berretto, ecc. in quanto i figurini ottenibili con il programma sopracitato sono come “manichini”.

Genova 1948 – Dopo l’attentato a Togliatti

Un commento

  1. Bravo Daniele, dettagli stupefacenti!

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