Der richtige Weg – Un Panzer II nel deserto…

PzKfw II Ausf. F TAMIYA 1/35

18 settembre 2016

Quest’estate mi capitò di guardare un video del grande Miguel “MIG” Jimenez che spiegava, durante un incontro con alcuni appassionati, alcune tecniche di invecchiamento di un carro armato e volendo mettere in pratica alcuni suoi suggerimenti, per me relativamente nuovi per via del fatto che ho ripreso a fare modellismo da poco più di un anno, pensai di non utilizzare un mezzo costoso così decisi di adoperare alla bisogna un Panzer II della Tamiya comprato qualche giorno prima dalla RadioKontrol di Genova (effettivamente potevo permettermi di rovinare 14 euro di modellino, giusto?).

Ebbene, non ho seguito proprio alla lettera tutto il procedimento illustrato in quel video, ho voluto confrontarmi principalmente con la tecnica del chipping per la ruggine, quella delle sfumature per le superfici e dell’esaltazione dei dettagli con gli effetti chiaro-scuro di colore e lavaggi (quest’ultimo passaggio ricorda un po’ lo stile Verlinden).

Anche tenuto conto del kit economico di partenza (ricordo che la Tamiya in tempi più recenti ha messo a catalogo un altro Panzer II, decisamente migliore come qualità, che riproduce le Ausf. C) , purtroppo privo di alcuni importanti dettagli e con stampo molto semplificato, ad esempio, la ruota posteriore del treno di rotolamento risulta del tutto inadeguata a rappresentare com’era l’originale, gli attrezzi erano stampati insieme ai parafanghi dove andavano alloggiati e altre gravi semplificazioni (ma il peggio di questo kit è rappresentato dai figurini dei quali ho recuperato ed utilizzato il solo carrista, infatti i quattro soldati dell’Afrika Korp sono quasi inguardabili), il risultato finale non mi è spiaciuto troppo e quindi ho deciso di costruirci intorno un piccolo diorama.

Per la casa mi sono informato su Internet cercando le foto di una tipica casa nordafricana che ho riprodotto utilizzando cartapesta e gesso, ho acquistato le palme su un sito cinese (erano di un orribile plasticaccia lucida, ma con i colori acrilici da bricolage sono diventati accettabili) e per le figure ho utilizzato, come detto, il carrista Tamiya mentre i due arabi sono un ex autista Tamiya di una Kubelwagen e un carrista francese della Heller, il primo probabilmente un po’ fuori scala quindi mai utilizzato fino a quel momento, il secondo abbastanza bruttino tanto da non essere quasi utilizzabile prima. Entrambi sono stati modificati con tagli vari, nuovi arti e “nuovi kaftani” realizzati con il Milliput bicomponente.


Ecco la relativa galleria:

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